MUDAZION – CHANGE
Franzensfeste
18.03. - 04.06.2023
IDEA UNIKA 2023 – ert tl zenter
15.07. - 15.09.2023
29. Sculptor's fair
31.08. - 03.09.2023
Zënza che se ntendon se mudons, se muda nosc ambient. Dut ie tresora n muvimënt, nëus pudon bën nfluenzé o raidé te na cërta direzion mudazions y svilups, ma ne pudon nia i fermé. Nsci possen povester nce descrì la maniera de lauré de Armin Grunt: Tres si natura dà l lën dant na direzion che l scultëur nuza cun fortl canche l forma cun la sia a motor si figures ora dl material naturel. La figures monumenteles che ie metudes ora tlo se anconta. Ieles’a te n dialogh la unes cun l’autres? Chireles’a na comunicazion cun i/la vijitadëures? Ma chësc ie mé la fotografia de n mumënt, ajache ntan la mostra slargerà l scultëur la grupa de figures y muderà la cumposizion.
Bewusst oder unbewusst verändern wir uns, verändert sich die Umwelt. Alles ist in ständiger Bewegung, Entwicklungen und Veränderungen können wir zwar beeinflussen oder in eine Richtung lenken, aber nicht aufhalten. So lässt sich auch die Arbeitsweise von Armin Grunt erklären: Das Holz gibt durch seine Beschaffenheit eine Richtung vor, die der Bildhauer geschickt nutzt, wenn er mit der Kettensäge aus dem Rohmaterial seine Figuren formt. Die hier ausgestellten monumentalen Figuren begegnen sich. Führen sie einen Dialog miteinander? Suchen sie das Gespräch mit dem Besucher oder der Besucherin? Doch dies ist nur eine Momentaufnahme, denn im Laufe der Ausstellung wird der Bildhauer die Figurengruppe erweitern und die Komposition verändern.
In modo consapevole o inconsapevole, cambiamo noi, cambia l’ambiente. Tutto è in continuo movimento, noi possiamo sicuramente influenzare gli sviluppi e i mutamenti indirizzandoli in una certa direzione, ma non possiamo arrestarli. È in quest’ottica che va inquadrata anche l’opera di Armin Grunt: attraverso le sue stesse proprietà, il legno indica una direzione, che lo scultore segue abilmente mentre plasma le proprie figure modellando la materia prima con la motosega. Le monumentali figure qui esposte si incontrano. Dialogano forse l’una con l’altra? Cercano di avviare un discorso con la visitatrice o il visitatore? Comunque sia, questa è solo un’istantanea, perché nel periodo di durata della mostra lo scultore amplierà il gruppo di figure modificandone la composizione.
Whether we are aware of it or not, we change, the environment changes. Everything is in constant motion; we can influence developments and changes or steer them in one direction but we cannot stop them. This also applies to Armin Grunt’s works: through its characteristics the wood indicates a direction, which the sculptor skilfully uses when he crafts his figures from the raw material using the chain saw. The monumental figures on display here are coming towards each other. Are they engaged in a dialogue? Are they seeking to converse with the visitor? Yet this is only a moment captured in time because over the course of the exhibition the sculptor will expand the group of figures and change the composition.
Never look back
La volontà di andare avanti. Un messaggio rivolto a chiunque, soprattutto oggi, ma indirizzato anche agli artisti, ai quali si richiede la forza di lottare per difendere la bellezza: “se permettiamo al presente di vendicarsi del passato, perdiamo il futuro”, dichiarava Selim Belagic´ (ex sindaco di Tuzla) all’indomani della guerra in Bosnia. Un’affermazione da cui prende avvio anche l’imponente opera di Armin Grunt, dove numerose figure procedono spinte dalla fede nel futuro, forse proprio consapevoli che non c’è vita nel passato. Un gruppo scultoreo di ben 23 elementi. Una folla organizzata di figure scolpite in legno di larice dove il titolo, Never look back, allude alla necessità di non scoraggiarsi mai.Eppure, in alcuni casi, qualcuno di essi oppone resistenza, come a voler trattenere chi gli sta accanto ed è in questo atto che si rivela il senso generale: quando la vita oppone un’energia contraria, un ostacolo, ma è proprio in momenti simili che si misura l’innato desiderio umano di esistere.
Der Wille weiterzumachen. Eine Botschaft, die sich an jeden wendet, gerade heute, die aber auch für die Künstler gedacht ist. Sie sind aufgefordert, für die Verteidigung der Schönheit zu kämpfen: „Wenn wir es der Gegenwart erlauben, sich an der Vergangenheit zu rächen, verlieren wir die Zukunft“, erklärte einst Selim Belagic´ (ehemaliger Bürgermeister von Tuzla) am Ende des Bosnienkrieges. Diese Feststellung ist auch der Ausgangspunkt des imposanten Werks von Armin Grunt, in dem zahlreiche Figuren sich vorwärts bewegen, angetrieben vom Glauben an die Zukunft und womöglich im Bewusstsein, dass es kein Leben in der Vergangenheit gibt. Die Skulpturengruppe umfasst 23 Elemente, eine organisierte Menge von aus Lärchenholz gehauenen Figuren, deren Titel Never look back auf die Notwendigkeit anspielt, sich nie entmutigen zu lassen.
In einigen Fällen jedoch ist Widerstand zu erkennen, so als ob die eine oder andere Figur die neben ihr positionierte zurückhalten wolle: In diesem Vorgang steckt die allgemeine Bedeutung des Werks: Dort, wo das Leben eine uns entgegengerichtete Energie, ein Hindernis bereithält, entstehen die Momente, in denen sich der angeborene Wunsch des Menschen zu existieren messen lässt.
The will to carry on. A message addressed to anyone, especially today, but also to artists, whom we expect to have the strength to fight to defend beauty. “If we allow the present to take revenge for the past, we will lose the future,” declared Selim Belagic´ (former mayor of Tuzla) in the aftermath of the war in Bosnia. This statement provided the starting point for this imposing work by Armin Grunt, where numerous figures move forward, spurred on by their faith in the future, perhaps precisely because they are aware that there is no life in the past. A group comprising a grand total of 23 sculptures; an organised crowd of figures carved in larch wood where the title, Never look back, refers to the need to never lose heart.
Yet, some of them resist, as if they want to hold back those next to them and it is precisely in this act that the overall meaning is revealed: when life comes up against an opposite energy, an obstacle, it is precisely at times like these that the innate human desire to exist is measured.
Andrea Baffoni
Dedora
Figurative Transzendenz
Frau oder Mann? Belanglos. In meinen Skulpturen verschwimmen scheinbar offensichtliche Merkmale, steigen über vorgeblich Wichtiges hinaus und sammeln sich zu einer sowohl männliche als auch weibliche Züge tragenden Figur. Transzendenz ist steter Wandel, fließender Prozess. Erkenntnis schwindet, mündet auch in Zweifel. Bei manchen Figuren scheint es sogar beinahe so, als ob man ihnen die Seele geraubt hätte.trascendenza figurativa
Donna o Uomo? Irrilevante. Nelle mie sculture le caratteristiche apparentemente ovvie si sfuocano, quel che sembra importante sfuma e converge in una figura dai lineamenti sia maschili che femminili. La Trascendenza è mutamento continuo, un processo fluido. La conoscenza svanisce, sfocia nell’incertezza. In alcune figure, potrebbe persino sembrare che l’anima sia stata rubata.Kunigunde Weissenegger
Spirito libero – La forza dei pensieri
La libertà è una condizione da conquistare a duro prezzo. Sembra dircelo Armin Grunt con l’opera Spirito libero, una scultura delineata da un forte espressionismo figurativo e istintuale, risolta attraverso il vigore tecnico della motosega lavorando la materia con decisa immediatezza. Le figure acquistano vitalità espressiva trovando la perfetta coincidenza tra l’essenza formale e il materiale da cui sono ricavate. Questo modo di lavorare determina la genesi di un linguaggio dove il principio di libertà regna sovrano, facendo di ogni figura intagliata una sorta di anima pronta a emanciparsi dalla materia. Si tratta di esistenze preparate a godere pienamente dello spirito vitale e in procinto di liberarsi, se non con il corpo, almeno con la mente. L’artista ci esorta a considerare questa liberazione come un istinto fisico primordiale capace di sovrastare le restrizioni fisiche, ma anche ideologiche: le leggi, la religione, la burocrazia; regole tradotte visivamente in una sorta di elemento geometrico dipinto in rosso che schiaccia la figura. La scultura, al cui titolo Spirito libero, va aggiunta la frase “la forza dei pensieri”, indica infatti l’esistenza di una forza capace di oltrepassare la materia. Così la memoria corre verso personalità come Nelson Mandela, la cui anima fu talmente forte da oltrepassare i limiti delle prigioni che per 26 anni lo separarono dal mondo. Al corpo piegato sotto il peso delle limitazioni fa da contraltare la figura collocata fuori da questa zona oppressa, una silhouette il cui gesto liberatorio di alzare il braccio dichiara apertamente il senso di riscatto finale. Nel messaggio di Armin Grunt è fondamentale la considerazione che dove non può arrivare il corpo potrà giungere la mente, così l’opera diventa un monito per tutti, la possibilità di considerare che la vita non si limita ai beni materiali, ma che ognuno di noi non è mai del tutto oppresso fin quando la sua mente e il suo spirito saranno liberi di oltrepassare le barriere imposte dalle leggi dell’uomo.Andrea Baffoni
Freigeist – Die Kraft der Gedanken
DRAMATIK: Die Figurenkomposition des Armin Grunt zeigt eine dramatische Bildfolge, worin man zwei Lebenslagen erkennt, die allgemein die Menschen und insbesondere den Einzelnen betreffen können: Unterjochung und Zwang bei der ersten Darstellung, Befreiung bei der zweiten.SYMBOLIK: Er könnte diese Figuren mit den Begriffen von “negativer” und “positiver” Freiheit erklären, aber Armin Grunt ist Bildhauer und nicht Philosoph. Er deutet mit Sinnbildern darauf hin, dass das gesellschaftliche Leben aus Regeln, Denkverboten und Moralvorstellungen bestehend, die Freiheit unserer Gedanken einzuschränken droht. So kommt es bei vielen Menschen zu einem Verzicht auf kritische Urteilskraft und Unterwerfung gegenüber Machtinstitutionen und angeblich höheren Instanzen wie Politik, Wirtschaft und Religion. Die Menge fügt sich der Gleichschaltung von Ansprüchen und Gemeinplätzen unter einem erdrückenden Balken, dagegen strebt der Freigeist unaufhaltsam hoch, kraft seiner Gedanken als Vorbild für Menschenwürde in Eigenverantwortung.
Free spirit – The power of thought
DRAMA: The composition of figures by Armin Grunt depicts a dramatic sequence, wherein one can recognize two life situations that affect people in general and the individual in particular: subjugation and constraint in the first representation, liberation in the second.SYMBOLISM: He could have defined these figures with the concepts of „negative“ and „positive“ freedom, but Armin Grunt is a sculptor and not a philosopher. He suggests with allegories, that life in society, composed of rules, prohibition of thought and moral codes, threatens to restrict our freedom of thoughts. In this way, many people arrive at a renunciation of critical judgment and subjugation to institutions of power and supposedly higher authorities, such as politics, economy and religion. The masses comply with the crushing weight of the consolidation of requirements and platitudes, against which the free spirit seeks inexorable heights, the power of his thoughts as a paragon of human dignity and personal responsibility.
Georg Demetz
Migration – ignorance and prejudice
Ignorance and prejudice feed public opinion with platitudes. Migrants, sometimes seen as migratory birds, or presented as homeless, shipwrecked adventurers. They drift up in overcrowded boats, strangers in a strange land. At the camps they hear “the boat is full!” – at the very least, full of helplessness and despair. Armin Grunt depicts the timeless essence of humanity in the struggle between hope, expectations and disillusionment, thus raising the issue of migration in a universal dimension. This dimension speaks about separation, of the journey into the unknown, of death and powerlessness. “Migration – Unkenntnis und Vorurteile
Unkenntnis und Vorurteile nähren die öffentliche Meinung mit Gemeinplätzen. Als Zugvögel werden sie, die Migranten, manchmal betrachtet oder als heimatlose, schiffsbrüchige Abenteurer hingestellt. In überfüllten Booten treiben sie heran, Fremde in einem fremden Land, und in den Auffanglagern heißt es dann: „Das Boot ist voll!“ - Zumindest voll Ratlosigkeit und Verzweiflung. Armin Grunt zeigt das zeitlos, eigentlich Menschliche im Kampf zwischen Hoffnung, Erwartung und Desillusion und hebt somit das Thema Migration in eine universale Dimension, die von Trennung spricht, vom Aufbrechen ins Ungewisse, von Tod und Ohnmacht.Migrazione – ignoranza e pregiudizi
L’ignoranza e i pregiudizi alimentano i luoghi comuni nell’opinione pubblica. Le persone che migrano vengono viste a volte come degli uccelli migratori, avventurieri senza patria vittime di naufragi. Giungono in barche sovraccariche, stranieri in un paese straniero, e nei campi d’accoglienza si dice allora: “La barca è piena!” – quantomeno di smarrimento e disperazione. Armin Grunt rappresenta questa lotta senza tempo dell’uomo in bilico tra speranza, aspettativa e disillusione, elevando così l’argomento della migrazione a una dimensione universale, che parla di separazione, partenza verso l’ignoto, morte e impotenza.Georg Demetz
People
balance
Die Skulptur von Armin Grunt
bringt eine Spannung hervor, die sich durch eine entschiedene und emotional aufgeladene bildhauerische Gestik energisch Bahn bricht. Aus dem Holz heraus treten die Formen ans Licht, indem sie den der Materie innewohnenden Charakteristiken folgen. Was einmal ein Baum war, zeigt somit weiterhin seine natürlichen Merkmale, aber der Künstler propft diesem seine eigene Weltsicht auf. So tauchen zwischen den knotigen Formen Körper, Gesichter, Arme und Beine einer erneuerten Menschheit auf, die bereit scheint, sich ganz vom Grund zu lösen, um den Alltag vollständig für sich einzunehmen.La scultura di Armin Grunt
esprime una tensione che esplode energica attraverso gesti scultorei decisi e carichi di espressività. Le forme affiorano dal legno seguendo le caratteristiche impresse nella materia iniziale. Quello che un tempo era un albero continua a mostrare le sue peculiarità, ma su di esso l’artista infonde la propria visione e così tra le forme nodose spuntano corpi, volti e membra, una rinnovata umanità pronta a staccarsi dal fondo per conquistare totalmente la vita quotidiana.Armin Grunt’s sculpture
expresses a tension that explodes with vigour through decisive sweeping movements loaded with expressiveness. Shapes emerge from the wood following the characteristics ingrained in the starting material. What was once a tree continues to manifest its peculiarities but the artist imbibes it with his own vision, and so between the gnarled knots emerge bodies, faces and limbs, a renewed humanity ready to rise up from the depths to conquer everyday life.Andrea Baffoni